lunedì 11 dicembre 2006

Zakarpattia e Uzhgorod


Il castello di Uzhgorod di XIII secolo







Hoverla



Le rovine del castello di Nevitske di XII secolo







La Chornogora





La biblioteca dell'Università Nazionale





Storia



L'Ucraina è uno stato (603.700 km², 46.958.740 abitanti al 1 dicembre 2005, capitale Kyiv) dell'Europa dell'Est. Ha uno sbocco sul Mar Nero a sud e confina con la Russia ad est, la Bielorussia a nord e con Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Moldova ad ovest.
L'Ucraina è una repubblica, il presidente della repubblica attuale è
Viktor Yushchenko mentre il primo ministro è Viktor Yanukovich.
La lingua ufficiale è l'
ucraino.
Storia
La storia dell'Ucraina ha il suo inizio con la cultura di Trypillia 5508-2750 A.C. Adesso questa cultura è poco riconosciuta nel mondo scientifico perché la stanno studiando, chi vuole leggere di più di Trypillia ecco il link
http://www.trypillia.com/info/index.shtml

In epoca preistorica l'Ucraina appare già abitata da popolazioni di agricoltori che, grazie all'abbondanza d'acqua e al fertile terreno della regione, trovarono condizioni favorevoli all'insediamento. Queste popolazioni furono conquistate dagli Sciti, una popolo indoeuropeo seminomade originariamente stanziato a nord del Caucaso che, all'apice della potenza, occupò le coste del Mar Nero e la valle del fiume Dnipro tra il VII e il VI secolo AC. Contemporaneamente la regione venne colonizzata dal mare da migranti Greci, che fondarono diverse colonie lungo la costa. L'interazione tra gli Sciti e i Greci delle colonie produsse una cultura propria con caratteristiche originali rispetto a quelle dei popoli confinanti. Nei lunghi secoli di vicinanza diverse comunità scite divennero in parte ellenizzate, e costruirono a loro volta delle città stato improntate al modello greco. Nel II secolo AC il territorio Scita fu invaso da est dai Sarmati, una popolazione seminomade di etnia affine agli Sciti, originaria delle steppe del Volga. In origine i Sarmati si mescolarono pacificamente con gli Sciti, ma ben presto si rivoltarono contro di loro e li attaccarono, arrivando a conquistare quasi tutto il loro territorio intorno al 150 AC. Solo alcune città stato e la regione del Caucaso rimasero sotto il controllo Scita. A differenza degli Sciti con i Greci, i Sarmati non si mescolarono con i popoli invasi, mantenendo la propria identità ancora per molti secoli. I Sarmati si opposero efficacemente all'espansionismo Romano fino al II secolo, quando furono assoggettati dagli Alani. Gli storici ritengono che gli Alani fossero anch'essi della stessa stirpe dei Sarmati, e che l'invasione in realtà fosse solo un rivolgimento di potere interno alle tribù di questo popolo. Nonostante le guerre di confine che opponevano Romani e Sarmati, è accertata anche l'alleanza della città stato Scite dell'Ucraina con l'impero Romano. Pur senza entrare a far parte dei domini Romani le città stato commerciarono abitualmente con i mercanti imperiali. Intorno al 220 dC i Goti e i Gepidi, facenti parte della stessa famiglia e incalzati ad est dagli Unni, invasero le pianure ucraine mescolandosi con i discendenti degli Sciti e dei Sarmati. Alcune città furono conquistate mentre altre rimasero neutrali, agendo come mercati per lo scambio dei beni saccheggiati dagli invasori barbari durante le loro prime campagne contro i Romani (che durarono fino al 270). Contemporaneamente, i Goti affinarono le loro tecniche di combattimento grazie al prolungato contatto con i cavalieri Sarmati. Durante la loro permanenza in Ucraina i Goti si divisero in due gruppi principali, gli Ostrogoti (Goti di Oriente, la "gente delle campagne") e i Visigoti (Goti di Occidente, la "gente delle foreste"). Nel 375 dC l'Ucraina fu occupata dagli Unni stessi, che sterminarono gli Alani, assoggettarono gli Ostrogoti e sconfissero i Visigoti sul fiume Dnister spingendoli oltre il Danubio contro i confini Romani. Alla morte di Attila, e alla conseguente dispersione degli Unni, gran parte degli Ostrogoti emigrò nelle terre dell'Impero Romano d'Occidente, ma una parte rimase in Crimea, fondandovi la cosiddetta cultura di Chernyakiv. Nel VI secolo l'Ucraina fu invasa dagli Avari provenienti dalla Mongolia che, incalzati dai turchi, furono fermati nel 550 dall'imperatore d'Oriente Giustiniano che li costrinse a stanziarsi temporaneamente nelle pianure a nord del Mar Nero. Tra l'VII e il IX secolo la regione costiera del Mar Nero fu invasa da popoli di stirpe turca, come i Pecenighi e i Khazari. La prima unificazione del territorio risale all'invasione di un popolo scandinavo, i Rus, appartenenti al grande gruppo dei Variaghi da cui discesero anche altri ceppi normanni. I Rus conquistarono la città di Kyiv nel 882 e ne fecero il centro di un regno chiamato Rus' di Kyiv la cui estensione andava dalle rive del Volga al Danubio fino al Mar Baltico. I Rus formarono per lungo tempo l'elite militare e politica della regione, ma si slavizzarono velocemente, assumendo le stesse tradizioni del resto della popolazione. L'unificazione di un territorio così vasto sotto un'unica autorità conferì per due secoli una grande proseperità alla regione di Kyivv, che divenne un punto di passaggio obbligato del commercio lungo il Dnipro, tra il Baltico e il Mar Nero. Lungo il fiume si trasportavano merci pregiate come pellicce, cera, miele, zanne di tricheco e schiavi provenienti dall'odierna Bielorussia. Nel 988 il sovrano Volodimir I del regno del Rus' di Kyiv si convertì con tutto il suo popolo al cristianesimo di Costantinopoli, sposò la moglie dell'imperatore bizantino Basilio II e iniziò così un periodo di forte influenza bizantina sulla cultura del regno (già iniziata, probabilmente, nel 957). Per diverso tempo la conversione religiosa della popolazione fu solo di facciata, ma la chiesa ebbe l'opportunità di inserire i propri esponenti nell'amministrazione degli insediamenti del Rus di Kyiv, e di condizionarne le vicende. All'inizio del XII secolo la regione conobbe un periodo di decadenza: probabilmente a causa di tassazioni troppo elevate, di conflitti tra i nobili e di reiterati attacchi dei popoli nomadi confinanti, molti abitanti abbandonarono la regione per colonizzare le terre ancora selvagge che si trovavano a nord est, lungo il Volga. I tentativi dei sovrani di arginare il declino demografico introdussero nel territorio le popolazioni delle steppe circostanti che, precedentemente nomadi, iniziarono ad assumere uno stile di vita più stanziale. Intorno alla fine del XV secolo vi fu un'imponente ondata immigratoria da parte di esuli e rifugiati ortodossi, genericamente definiti kosaki, cosacchi (parola che in turco significava libero) che diedero vita ad una nazione relativamente autonoma pur essendo prima sotto la dominazione polacca e in seguito sotto quella russa, la nazione venne poi smembrata e divisa fra questi due paesi. Da questa divisione nacque, intorno al 1840 un forte movimento nazionalista ucraino che spinse i russi a vietare l'uso della lingua. In seguito alla caduta dello zar, dopo la prima guerra mondiale, l'Ucraina perse l'occasione per ottenere l'autonomia, nessuna delle fazioni in campo fu in grado di ottenere sufficiente sostegno popolare.Vi fu un lungo periodo di guerra civile e di anarchia con continui cambi di fazioni al potere. Ponendo termine ad un periodo di aspre lotte la Polonia infine si appropriò di alcune zone dell'Ucraina occidentale, i sovietici ottennero il resto del paese e nel 1922 l'Ucraina entrò ufficialmente a far parte dell'URSS come Repubblica socialista sovietica ucraina.
Stalin utilizzò in Ucraina una politica tesa a dimostrare i pericoli del nazionalismo e quindi a confermare la sua ideologia. A partire dal 1929 operò una sistematica nazionalizzazione delle piccole imprese agrarie che in Ucraina erano numerosissime (la cosiddetta dekulakizzazione, dal termine Kulaki, piccolo proprietario terriero) e una politica di collettivizzazione dei terreni. Sedò con numerose deportazioni la ribellione degli agricoltori e nel 1932 procedette ad un sistematico ammasso delle derrate e dei raccolti il cui risultato fu una carestia che costò al paese circa 10 milioni di morti (il cosiddetto holodomor ucraino www.holodomor.org ). Ulteriori perdite avvennero in seguito a deportazioni ed esecuzioni. Vennero distrutte oltre 250 chiese e cattedrali. La seconda guerra mondiale fu causa di altre devastazioni e di morte (oltre 6 milioni di persone vi persero la vita).
A partire dal
1990 si diffuse nel paese un movimento nazionalista, il Movimento del Popolo Ucraino per la Ricostruzione e nel luglio del 1990 il parlamento proclamò la repubblica. Nel 1991 il partito comunista ucraino venne dichiarato fuorilegge e la popolazione votò all'unanimità per l'indipendenza.Il primo presidente fu Leonid Kravchuk. I rapporti con la Russia furono inizialmente molto tesi, restavano da risolvere la questione degli armamenti nucleari sul territorio ucraino e il controllo della flotta del Mar Nero ancorata a Sebastopoli. L'economia del paese conobbe un periodo di crisi dovuto alla mancanza di riserve energetiche, si ebbero tassi elevatissimi di inflazione e le tensioni interne aumentarono. Kravchuk fu sconfitto nel 1994 da Leonid Kuchma, riformatore filo-russo rieletto poi nel 1999. Alla fine degli anni '90 i rapporti fra Ucraina e NATO furono causa di nuove tensioni con la Russia.Nel 2000 viene formato un governo riformista con a capo Viktor Yushchenko.
Nell'aprile 2001 la maggioranza parlamentare si discioglie e il primo ministro Viktor Yushchenko, viene destituito, inizia un periodo di instabilità. Dopo il breve mandato di
Anatoliy Kinakh, dal 21 novembre 2002 fu nominato primo ministro Viktor Yanukovich.
I risultati delle elezioni presidenziali dell'ottobre/novembre 2004, dopo proteste popolari per sospetti di brogli a favore del primo ministro Yanukovych (sostenuto dal presidente uscente Kuchma) e la cosiddetta "
Rivoluzione arancione" da parte dei sostenitori di Yushchenko sono stati sospesi dalla Corte Suprema. Le elezioni si sono ripetute il 26 dicembre 2004 e il nuovo presidente è Viktor Yushchenko che è entrato in carica il 23 gennaio. Tale rivoluzione ha visto il forte sostegno degli Stati Uniti e dell'Unione Europea, che hanno salutato con favore la caduta di un'altra autocrazia post-sovietica. In seguito alle elezioni per la Rada, il parlamento ucraino, tenutesi il 26 marzo 2006, la "coalizione arancione" presieduta da Yushchenko è uscita notevolmente ridimensionata a causa del tradimento del leader del partito socialista Oleksandr Moroz. Ragione del ritorno al passato dell'Ucraina è stata la pessima gestione della crisi del gas da parte del governo in carica, unita ad una scarsa crescita economica.

Geografia
Le città più importanti sono:
Kyiv ( 2,643,000 ab.), Kharkiv (1,455,000), Donetsk (1,132,000), Dnipropetrovsk (1,049,000), Odessa (Odesa; 1,013,000), Zaporizhzhia (900,000), Leopoli (Lviv; 830,000), Kriviy Rig (717,000).
Il paesaggio ucraino consiste prevalentemente di fertili pianure o steppe attraversate da diversi fiumi, tra cui il Dnipro, il
Donets ed il Dnister, che vanno a gettarsi nel Mar Nero e nel più piccolo Mar d'Azov. Nella parte sudoccidentale il delta del Danubio costituisce il confine con la Romania. Le poche catene montuose presenti sono ad ovest le propaggini dei Carpazi (la cui cima più alta è l'Hora Hoverla con 2061 m) e nella penisola di Crimea.
Il clima è temperato continentale.

Geografia umana

Etnie
Ucraini : 78 %
Russi : 17 %
Rumeni : 1.5 %
Bielorussi : 1 %
Altri : 2.5 %

Religione
In Ucraina la religione prevalente è quella cristiana ortodossa: a causa di recenti, gravi contrasti giurisdizionali che hanno portato a veri propri scismi, i cristiani ortodossi dell'Ucraina fanno attualmente capo a tre denominazioni in concorrenza fra di loro.
Per quanto riguarda i cattolici, essi fanno capo alla
Chiesa greco-cattolica ucraina (che comprende anche eparchie al di fuori dell'Ucraina) ed alla Chiesa cattolica ucraina (latina). L'Ucraina è il Paese dell'Europa dell'est in cui i contrasti tra ortodossi e cattolici, dopo la caduta del comunismo, hanno portato alle maggiori tensioni.

Geografia politica

Suddivisioni
L'Ucraina è divisa in 24 province (область - oblast al plurale області - oblasti) e una repubblica autonoma (автономна республіка - avtonomna respublika),
Crimea. Vi sono inoltre due città (місто - misto, plurale - міста - mista), Kyiv e Sebastopoli che hanno statuto speciale.
Cherkasy
Chernihiv
Chernivtsi
Dnipropetrovsk
Donetsk
Ivano-Frankivsk
Kharkiv
Kherson
Khmelnytskyi
Kirovohrad
Kyiv
Luhansk
Lviv
Mykolaiv
Odessa
Poltava
Rivne
Sumy
Ternopil
Vinnytsia
Volyn
Zakarpattia
Zaporizhia
Zhytomyr

Economia
L'Ucraina è una nazione con 46 milioni di abitanti e con un vasto mercato interno. Storicamente le ricchezze di questa regione sono state il grano, il legname e l'estrazione mineraria Per valutare il percorso che l’Ucraina ha compiuto dall’
indipendenza ad oggi, basta confrontare la situazione economica subito dopo l'indipendenza con quella attuale. Nel 1994, il livello di inflazione superava il 10.650 %. Il denaro non valeva la carta sulla quale veniva stampato. Per fare un esempio, nel solo 1993 i redditi della popolazione diminuirono del 44 % rispetto all'anno precedente.
Da allora il governo ucraino ha scelto la strategia delle
riforme economiche radicali. All'inizio sono state prese misure urgenti per stabilizzare il sistema finanziario. È seguita quindi una vasta privatizzazione, inoltre è stata avviata una radicale riforma agraria che ha restituito la terra agli agrricoltori, sono stati sciolti dei kolgosp e sono state create cooperative sulla base della proprietà privata. Al tempo stesso, lo Stato ha continuato a sostenere lo sviluppo dei settori strategici ad alta tecnologia, come l’ingegneria aeronautica, l’industria spaziale, la costruzione di macchine utensili.
I primi risultati sono apparsi già negli anni
1996-97. Tuttavia la crisi finanziaria globale del 1998 ha notevolmente ridotto tali progressi e la crescita economica è ripresa solo nel 2000. Negli ultimi quattro anni il prodotto interno lordo è cresciuto di un terzo, la produzione industriale – del 60 %. Solo nei primi sette mesi del 2004 l'incremento del Pil ha raggiunto il 13,5%, e il volume dei crediti bancari è poi aumentato del 19,2 %, mentre l’inflazione si è attestata al 4,4%. E' stata inoltre raggiunta una crescita record nell’industria metalmeccanica, nella poligrafia, nella costruzione di automobili, nella siderurgia: ritmi di crescita non raggiunti con i proventi dal settore petrolifero ( non vi sono risorse sufficienti), ma grazie allo sviluppo dell’industria di trasformazione.
La crescita economica ha determinato un impatto positivo nel settore sociale. Il tenore di vita degli ucraini è ancora lontano dagli standard europei, ma i
redditi e i salari crescono a ritmi sostenuti. Nel primo semestre del 2004 il reddito pro capite medio della popolazione è cresciuto del 15,5%, triplicandosi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il progresso dell’Ucraina nel settore della stabilizzazione macroeconomica e finanziaria è stato valutato positivamente dalla comunità internazionale. Nel 2005 (?) il rating creditizio è raddoppiato.
L’economia ucraina è una delle più aperte fra i paesi post-sovietici. Negli ultimi quattro anni le
esportazioni sono quasi raddoppiate. Secondo le stime dell' “Economist Intelligence Unit”, ed entro il 2008 il PIL dovrebbe più che raddoppiare. Non a caso alcuni osservatori hanno iniziato ad annoverare il Paese tra le nuove “tigri” dell’Europa orientale, e molti giudicano favorevole il clima per gli investimenti.
In Ucraina esiste già l’
economia di mercato. Ma vi è la necessità di riformarla strutturalmente, il che significa un maggior sviluppo dell’industria meccanica, innanzitutto dei settori spaziale e aeronautico. L’Ucraina risolverà questi compiti impegnativi in stretta collaborazione con i suoi partner europei, con l’Italia in primis.
Attualmente per l’Ucraina l’Italia è un partner strategico, essendo da alcuni anni il secondo partner commerciale, e il primo
importatore nell’Europa Occidentale. Ciononostante è probabile che le notevoli opportunità del mercato ucraino non siano appieno utilizzate dalle due parti. Le aziende ucraine ed italiane potrebbero realizzare congiuntamente progetti tecnologici, agire insieme sui mercati europeo ed internazionale. Desta particolare preoccupazione il fatto che il livello della collaborazione economica tra i nostri due paesi resti indietro rispetto allo sviluppo dei contatti politici.

Cultura
L'
ucraino è la lingua ufficiale ma 13 altre lingue minoritarie sono riconosciute (tra cui il russo, dominante all'est del paese e in Crimea)
Luoghi patrimonio dell'umanità
1990 -
Kyiv: cattedrale di Santa Sofia e monumenti ad essa collegati - Kyiv - Pecherska Lavra
1998 -
L'viv - l'insieme del centro storico

Bandiera
La bandiera Ucraina è rettangolare con proporzioni 2:3. Presenta due bande orizzontali di uguali dimensioni blu (sopra) e oro (sotto). I colori sono mutuati dalle armi del principato di
Galizia ovvero un leone d'oro in campo blu. Apparsa per la prima volta nella forma attuale nel 1848, è stata adottata ufficialmente nel gennaio 1918 durante il breve periodo di indipendenza; reintrodotta in maniera definitva il 21 gennaio 1992, con la dissoluzione dell'Unione Sovietica e la proclamazione della sovranità nazionale. Nella tradizione popolare i colori indicano il cielo (blu) e il frumento (oro), una delle principali risorse del paese.

Ucraina


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